ARCIPELAGO TOSCANO: 3 isole da scoprire

25 Mag,2017 | Blog

MontecristoPianosa e Gorgona sono le isole meno conosciute perché ancora lontane dalle scorribande del turismo di massa.

Nonostante ripetuti tentativi per trasformarle in mete lussuose da parte delle multinazionali, queste bellissime isole dell’arcipelago toscano mantengono intatto il loro territorio selvaggio e incontaminate le loro acque cristalline.

MONTECRISTO: un tesoro di biodiversità

L’isola di Montecristo si trova a sud dell’isola d’Elba, a ovest dell’isola del Giglio e del Monte Argentario, a sud-est dell’isola di Pianosa e a est dell’affiorante Scoglio d’Africa, noto anche come Affrichella e Formica di Montecristo. Originatasi dal sollevamento di un plutone sottomarino, è interamente montuosa con diverse sporgenze rocciose a picco sul mare ed è costituita quasi esclusivamente da granodiorite con grossi cristalli di ortoclasio.
L’Isola ha una superficie di 1039 ettari e 16 km di coste a picco sul mare con un unico approdo: Cala Maestra.
La caratteristica del paesaggio è data dalla forma massiccia che conferisce l’idea di inespugnabilità. La catena montuosa che la percorre ha tre vette principali: il Monte della Fortezza (645 m), la Cima del Colle Fondo (621 m) e la Cima dei Lecci (563 m). Il clima è mediterraneo marino, con inverno mite e relativamente piovoso, ed estate calda e siccitosa, ma con periodi di elevata umidità atmosferica.

La riserva naturale
Oggi vivono stabilmente sull’isola due agenti del Corpo Forestale dello Stato che si alternano ogni due settimane ed una coppia di guardiani. La Riserva naturale statale Isola di Montecristo è una riserva biogenetica di 1.039 ettari istituita nel 1971 con decreto ministeriale per tutelare la natura peculiare dell’isola. Nel 1988 è stata insignita del Diploma Europeo delle Aree Protette e riconosciuta come sito di interesse comunitario. Attualmente è gestita dal Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano che ne ha limitato moltissimo la fruizione, infatti:

non è possibile pernottare e sono vietate la pesca, la balneazione e la navigazione entro un perimetro individuato da 8 way point; entro 3 miglia è possibile transitare, ma non pescare;

eventuali accessi via mare, che debbono essere preventivamente autorizzati, possono avvenire solo a Cala Maestra, con fondale sabbioso, arrivando perpendicolarmente alla costa senza utilizzare l’ancora attraccando al gavitello o al molo. Esiste tuttavia un piccolo eliporto per le emergenze.

Per arrivare sull’isola è necessario chiedere un permesso al Corpo Forestale di Follonica; il permesso può essere relativo all’accesso o alla visita.

Nel primo caso (accesso) si deve rimanere a Cala Maestra, e sarà possibile visitare solo la Villa Reale, l’orto botanico e il Museo. Il tempo di attesa per ottenere l’accesso è nell’ordine dei mesi. Per quanto riguarda la visita sono ammessi solo 1000 visitatori l’anno ed il tempo medio di attesa per l’autorizzazione è di 3 anni (viene data precedenza a spedizioni scientifiche, associazioni, scolaresche).

Le visite guidate si svolgono solo entro i tre sentieri esistenti, tutti molto impegnativi.

GORGONA: una splendida isola carcere

Inclusa nel territorio del comune di Livorno, con una superficie di 2,23 kmq, Gorgona è la più piccola isola dell’Arcipelago ed è anche la più settentrionale. Dista 36 km da Livorno, 40 da Capraia e 60 dalla Corsica; ha uno sviluppo costiero di poco più di 5 km. Il territorio montuoso, nel versante occidentale, culmina a m 225 nella Punta Gorgona, mentre il versante orientale è attraversato da tre piccole vallate, la più settentrionale delle quali scende fino al mare presso la piccola spiaggia ed il villaggio dove si trova l’approdo di Cala dello Scalo.

Nonostante la mancanza di corsi d’acqua, l’isola è autosufficiente grazie alla presenza di pozzi profondi e produttivi. Circa 10 km di strade in terra battuta collegano fra loro vari fabbricati e aree destinate all’allevamento e alle colture.

Il centro principale dell’isola è un piccolo villaggio che corona il porticciolo. Salendo verso l’interno si trovano due antiche fortificazioni: la Torre Vecchia, pisana, e la Torre Nova, medicea. Interessante è la Chiesa di San Gorgonio, fortificata, mentre Villa Margherita, costruita su resti romani, oggi è sede del penitenziario. Alla sommità dell’isola si trova il complesso della seconda metà dell’Ottocento che originariamente ospitava il faro dismesso nel 1975.

L’Isola inserita nel parco è gestita totalmente dall’Amministrazione Penitenziaria che ne autorizza le escursioni nel rispetto di un contingentamento di 75 visitatori al giorno per 4 giorni a settimana stabilito in accordo con l’Ente Parco.

Per prenotare le escursioni contattare l’Ufficio Informazioni Turistiche  del comune di Livorno  0586894236  info@costadeglietruschi.it

PIANOSA: l’isola del silenzio

Pianosa con i suoi 10,2 kmq è per estensione la quinta isola dell’Arcipelago. E’ situata a 14 km a S-SO dalle coste dell’Isola d’Elba, a circa 27 km a S-SE dalla più meridionale isola di Montecristo e a circa 40 km ad est della Corsica. Frequentata dall’uomo preistorico e dai più antichi navigatori presenta testimonianze del neolitico, dell’eneolitico e dell’età del Bronzo. Sede di strutture residenziali marittime di epoca romana, nel periodo imperiale fu luogo d’esilio di Postumio Agrippa, nipote di Augusto.

Pianosa è la più bassa isola dell’arcipelago, praticamente un pianoro alto al massimo 29 metri sul livello del mare. Seppur poco elevata sui flutti presenta coste rocciose con presenza di falesie, specialmente nel versante occidentale e pochissime spiagge. La sua singolare morfologia è spiegata dalla particolare formazione geologica: le sue rocce sono di origine sedimentaria, con uno strato inferiore argilloso più antico e da strati di calcari organogeni del Pliocene, ricchissimi di fossili marini, testimonianza della sedimentazione avvenuta su un antico fondale marino.

La vegetazione che la  ricopre è una tipica macchia mediterranea con predominanza delle specie amanti dei suoli calcarei: vi abbondano il lentisco, il rosmarino, il ginepro fenicio, i cisti, gli olivastri e lo spazzaforno, raro arbusto amante dei terreni poveri e rocciosi.

Ghan BLOG